Gli arazzi raffigurano la storia di Giuseppe e nel 1882 furono divisi per volere dei Savoia tra Firenze e il Palazzo del Quirinale.
L’esposizione, curata da Louis Godart, si svolgerà nel Salone dei Corazzieri del Palazzo del Quirinale in Roma per poi spostarsi a Milano nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale i primi di maggio, all’apertura dell’Esposizione Universale, e a Firenze nella Sala de’ Dugento di Palazzo Vecchio.
Il progetto vuole porre l’accento sull’impegno di tutta l’Italia per Expo 2015. Un’iniziativa culturale che offrirà ai visitatori di Expo non solo progetti sul cibo e l’alimentazione per la salvaguardia del Pianeta, ma anche bellezza, stile, arte, storia e nuove tecnologie, necessarie per la realizzazione di questa mostra.
Gli arazzi con le Storie di Giuseppe furono commissionati da Cosimo I de’ Medici tra il 1545 e il 1553 per la Sala de’ Dugento di Palazzo Vecchio a Firenze. I disegni preparatori furono affidati ai maggiori artisti del tempo, primo fra tutti Pontormo. Ma le prove predisposte da quest’ultimo non piacquero a Cosimo I, che decise di rivolgersi ad Agnolo Bronzino, allievo di Pontormo e già pittore di corte, cui si deve parte dell’impianto narrativo della serie. Tessuti alla metà del XVI secolo nella manifattura granducale, tra le prime istituite in Italia, furono realizzati dai maestri arazzieri fiamminghi Jan Rost e Nicolas Karcher sui cartoni forniti da Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati.
Eleonora Franzoni
3 dicembre 2014