Il Piccolo cinema Puccini, allestito alle terme di Caracalla e curato dal teatro dell’opera, ha omaggiato per alcune serate estive il grande compositore di Lucca. Sicuramente uno tra gli appuntamenti più affascinanti è stato quello dell’omaggio a Madame Butterfly. La storia della giovane geisha è conosciuta in tutto il mondo.
La serata si è aperta con un cortometraggio di Wagoro Arai del 1940. Quest’opera è proveniente dall’archivio nazionale delle pellicole giapponesi ed è stata la prima proiezione assoluta in Italia. All’epoca l’originale musica dell’Opera era ancora sotto diritto d’autore, quindi le musiche sono state diverse. Tutta l’opera gioca con tecniche d’ombra e le immagini sono fatte in carta ritagliata, è di una straordinaria poesia l’immagine di questa rivisitazione. Il regista era un dentista giapponese che, come hobby, aveva quello di creare questi piccoli capolavori. Sicuramente Madame Butterfly, Il Barbiere di Siviglia e la Carmen sono tra le più riconosciute e rivisitate rappresentazioni liriche.

Questo Cameo del 1940 è stato seguito dal famosissimo Madame Butterfly del 1993 di David Cronenberg, chiudendo con Aria (regia di Sapegin). Quest’ultimo tutto in tecnica di stop motion totalmente opposta al movimento antichissimo del primo omaggio con cui si è aperta la serata.
L’arrivo in Giappone dell’opera di Puccini non è stato completamente accettato tanto meno rifiutato ma continuamente reinterpretato. Non è escluso che con gli anni a venire la vicenda di M. Butterfly non incontrerà altre reinterpretazioni. È una di quelle storie che si legge, ascolta, vede, conosce ed ogni volta si immagina che finirà in un modo diverso. Resta un’opera nuova seppur abbia più di cento anni. Questo è il miracolo che ci ha lasciato Puccini. Grazie al teatro dell’Opera di Roma per aver unito cinema e lirica, per aver svolto una straordinaria stagione invernale 2023-2024 in attesa del vastissimo programma per il nuovo anno. Che questo lavoro possa portare nuovamente l’Opera, come una volta, alla portata di tutti.