L’ordine di custodia cautelare con richiesta di estradizione, nei confronti del super latitante era stato emesso, negli anni scorsi, nell’ambito dell’inchiesta per il reato di associazione mafiosa “Cent’anni di storia”, condotta contro la cosca Piromalli, dall’ex procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone e dagli aggiunti Michele Prestipino e Roberto Di Palma. La richiesta di estradizione, dopo un lungo iter processuale è stata eseguita in questi giorni.
Secondo i magistrati i rapporti di Miccichè con i Piromalli risalgono al periodo in cui viveva in Calabria, proseguendo anche negli anni successivi, tanto che la cosca lo incaricò di trovare un modo come far ottenere l’attenuazione del regime di 41 bis per il capo della famiglia Pino Piromalli, detto “facciazza”. Per tale motivo più volte Miccichè chiamò il ministro di Grazia e Giustizia dell’epoca, Clemente Mastella e tutto il suo entourage, per cercare di sbloccare la questione. Fu sempre a lui che si rivolse per far ottenere l’immunità al figlio Antonio, mediante un incarico consolare per conto di uno Stato estero, probabilmente lo stesso Venezuela in cui si era rifugiato.
Ma il nome di Miccichè è venuto fuori nell’ambito di diverse indagini e sarebbe coinvolto finanche nel presunto tentativo di brogli elettorali, in occasione del voto degli italiani in Venezuela per le politiche del 2008, quando si offrì di bruciare le schede elettorali, al fine di sostituirle con altre già votate.
Miccichè ora dovrà scontare undici anni di reclusione.
Sebastiano Di Mauro
25 luglio 2012