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Roma, città della Vita

La città eterna nel 2025 celebrerà un nuovo Giubileo ed è ambizioso il programma di interventi per prepararsi all’evento e migliorare l’aspetto della città.

Una rinascita culturale

In un non mai sopito intreccio fra il sacro e il profano, sul colle del Campidoglio svetta la statua di Marco Aurelio fin dal 1538: statua che in precedenza era collocata al Laterano divenne uno dei simboli di Roma. E Michelangelo, forse anche in onore dell’imperatore filosofo, accettò l’incarico di ristrutturare tutto il colle, che divenne quindi quel mirabile complesso architettonico che è, appunto, piazza del Campidoglio. Ecco un nuovo intreccio fra storia antica e rinascimento che interseca i millenni di questa città, grandissima, complessa, difficile da governare. Certo non può essere sufficiente lo stoicismo di Marco Aurelio, né le massime contenute nella raccolta “Pensieri”. Ma oltre alla governance sarebbe opportuno ricorrere all’anima delle cose, se veramente si vuole ridare a Roma la sua bellezza e la sua trascendenza.

Questa trasformazione ha il senso dell’urgenza, non solo culturale, di ampio respiro. Sotto alle sue fondamenta fatte di pietre millenarie, si fa strada una grande voglia di riequilibrare l’offerta culturale tra il cuore pulsante della città, il centro storico, e i quartieri periferici. L’obbiettivo è di rendere Roma un vero focolaio culturale, accessibile, resiliente, rigenerata. Si punta a valorizzare ciò che esiste già, dando nuova vita ai gioielli di Roma, cercando di creare legami indissolubili tra i vari quartieri. Non si tratta solo di restauro, ma di un vero rinascimento culturale, dove ogni angolo della città si racconta e invita alla scoperta. Si vuole superare il concetto di conservazione. La volontà è quella di ridefinire la cultura romana, rendendola più inclusiva. I fondi concessi dal PNNR servono come catalizzatore nei confronti di questa ambizione, promettendo di trasformare Roma in una galleria a cielo aperto dove tradizione e modernità camminano di pari passo.

La ripartizione di spazi culturali, che puntano a sbloccare il centro storico, apre a nuove prospettive. I quartieri periferici, spesso lasciati in disparte, diventano veri palchi culturali, offrendo una esperienza immersiva ai residenti e ai visitatori. È una Roma rinnovata che si profila, una città dove ogni pietra ha una storia da raccontare.

Una delle chiavi del successo di questo grande progetto sta nella sinergia tra settore privato e settore pubblico. Delle regole specifiche sono state create per incoraggiare i privati ad investire nella salvaguardia del patrimonio. Questa collaborazione dovrebbe permettere di essere un acceleratore negli sforzi di conservazione e valorizzazione dei tesori di Roma.

Il mecenate qui prende una nuova dimensione, diventando un vettore fondamentale dello sviluppo e della diffusione culturale. Attraverso questa alleanza, Roma disegna il futuro del suo patrimonio, rendendolo più resiliente e dinamico. È un invito a partecipare alla storia, ad essere attore della rinascita culturale di questa città senza tempo.

Roma Caput Mundi

Il progetto Roma Caput Mundi incarna perfettamente questa ambizione. In latino “caput mundi” significa “capitale del mondo”, una definizione che sottolinea il ruolo centrale di Roma nella storia e nelle arti mondiali. Roma si prepara così ad offrire un’esperienza rinnovata sia ai suoi abitanti che ai visitatori. Le iniziative vanno dai nuovi spazi culturali alla valorizzazione dei siti storici, passando dall’organizzazione di eventi che celebrano la ricchezza culturale di Roma. Roma Caput Mundi è una promessa di rinnovamento, l’impegni di creare una città più coesa e vibrante.

I quartieri periferici di Roma, rimasti a lungo nell’ombra del centro storico, sono il cuore della trasformazione. L’obbiettivo è creare dei poli culturali in queste zone, favorendo così una redistribuzione dei visitatori e una migliore coesione sociale. Questi nuovi spazi culturali diventano dei luoghi di incontro, di scambio e creazione, riflettendo la diversità e la ricchezza della cultura romana.

Valorizzando questi quartieri, Roma dimostrerà essere una città che abbraccia la sua eredità a tutto tondo, senza distinzioni. È un messaggio forte inviato ai suoi abitanti e al mondo: ogni parte di Roma, ogni storia, ogni arte merita di essere scoperta e valorizzata.

Questo Giubileo 2025 non è solo un evento, simbolizza una rinascita, un invito a scoprire e a partecipare allo straordinario viaggio culturale di Roma. La sfida per Roma oggi, a otto mesi dall’inizio delle celebrazioni ufficiali, è farsi trovare pronta ad accogliere il mondo per celebrare insieme il patrimonio inestimabile dell’umanità.

Fritjof Capra in uno dei suoi ultimi libri scrive: “Nel nuovo paradigma le proprietà delle parti possono essere comprese soltanto muovendosi dai principi di organizzazione del tutto. Spiegare le cose in termini di un contesto più ampio significa spiegarle in termini del loro ambiente. Pertanto possiamo dire anche che il pensiero sistemico è pensiero ambientale”. Solo così possiamo intravedere l’alba di un nuovo rinascimento. Ritorna l’urgenza di comprendere le implicazioni ontologiche, logiche ed epistemologiche di questo evento che dovrebbe avere le fondamenta inserite in una rinascita, un rinascimento prima di tutto culturale, che interseca le conoscenze, le vite diverse, per giungere a conclusioni che hanno in animo di rigenerare tutto il panorama culturale contemporaneo. Prendersi cura, essere cura. Non più solo regole, ma indirizzo verso la bellezza, che a Roma, ha una delle espressioni più importanti del pianeta.

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