Su Netflix si conclude la trilogia degli Smetto quando voglio con l’epico finale: Ad Honorem.
Nel secondo film la banda di Pietro Zinni (Edoardo Leo) era stata intercettata da un misterioso villan: Walter Mercurio (Luigi Lo Cascio), laureato in Chimica Bioinorganica inventore del Sopox, sostanza paralegale con cui finanzia il suo progetto di far esplodere l’università in cui faceva ricerca. E così, dopo l’attentato sventato da Jeeg Robot allo stadio Olimpico, stavolta a rischiare di saltare in aria è La Sapienza.
A dover annientare i deliri dell’accademico mal pagato saranno proprio le Migliori menti in circolazione, quella banda di ricercatori che aveva iniziato a spacciare smart drugs e che nel secondo capitolo si era alleata con le istituzioni per combattere proprio il fenomeno delle droghe sintetiche.
Ma ciò soltanto dopo essere evasi di prigione grazie al prezioso aiuto del loro più acerrimo nemico, Er Murena (Neri Marcorè).
Walter Mercurio è un personaggio che accumula in sé tutte le frustrazioni della ricerca universitaria italiana, una persona che come tutti i caratteri di Smetto quando voglio, prova ad invertire le tendenze inventandosi un’ alternativa, provando a far esplodere la stanca struttura su cui poggia il mondo lavorativo del nostro Paese.
Del resto tutti e tre i film partono da una problematica sociale che è croce e delizia delle commedie italiane a partire da Monicelli e Risi. Proprio come per Lo Chiamavano Jeeg Robot però, quest’ultimo lavoro della trilogia prende la tradizione e la fa passare attraverso la matrice del comic movie a stelle e strisce, in un universo che invece non concepisce mai una distinzione netta tra il bene ed il male.
Il duello a tre tra Er Murena, Walter e la Banda è la chiusura perfetta a tutto ciò che erano stati i presupposti gettati nei primi due capitoli, un racconto dai toni più cupi che però si sforza di lasciare una speranza tra gli spettatori.
La sceneggiatura, firmata da Francesca Manieri, Luigi Di Capua e dallo stesso Sibilia (regista dell’intera trilogia), in certi momenti tocca punti di vero e proprio sconforto, insegue il sogno di un cambiamento definitivo, accarezza la possibilità di poter vivere un domani lavorativo appagante. Rincorre dunque il bene, avendo riconosciuto cos’è il male. Smetto quando voglio – Ad honorem è un film urgente, da apprezzare sopratutto quando incita apertamente ognuno di noi a lottare per un futuro migliore.
Un capitolo di una saga da tenere in Blu-Ray nelle personali collezioni di cult movie. Un film che va fatto vedere soprattutto a chi sarà l’università di domani.
Su Netflix.
Voto: 9/10
Dati tecnici di Smetto Quando Voglio – Ad Honorem
TITOLO: Smetto Quando Voglio – Ad Honorem
REGIA: Sydney Sibilia
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Sydney Sibilia, Francesca Manieri, Luigi Di Capua
DURATA: 94′
GENERE: Commedia
PAESE: Italia, 2017
CASA DI PRODUZIONE: Fandango e Groenlandia con Rai Cinema
DISTRIBUZIONE (ITALIA):01 Distribution
FOTOGRAFIA: Vladan Radovic
MUSICHE: Michele Braga
MONTAGGIO: Gianni Vezzosi
CAST: Edoardo Leo, Neri Marcorè, Stefano Fresi, Paolo Calabresi, Valerio Aprea, Libero De Rienzo, Pietro Sermonti, Lorenzo Lavia, Marco Bonini, Rosario Lisma, Giampaolo Morelli, Peppe Barra, Greta Scarano, Luigi Lo Cascio, Valeria Solarino, Francesco Acquaroli.