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Il diritto di contare / Le tre donne che hanno conquistato lo spazio

Esce, in occasione della festa delle donne, nelle sale italiane il film Il diritto di contare, candidato per tre categorie dell’ultima, discussissima edizione degli Academy Awards.

L’opera, diretta da Theodore Melfi, racconta la coraggiosa storia di tre donne afroamericane che, negli anni ’60, contribuirono in maniera determinante nella riuscita del Programma Mercury e dell’Apollo 11. In particolare, il film si sofferma sul lavoro compiuto da Katherine Johnson nel calcolare le traiettorie necessarie al rientro dell’astronauta John Glenn, primo statunitense a fare un’orbita completa intorno alla Terra. Questo mentre la collega Dorothy Vaughan perfezionava ed organizzava il lavoro sui computer e la collega Mary Jackson diventava il primo ingegnere donna nero della storia.

Il diritto di contare (o Hidden Figures in lingua originale), sulla scia di molti film usciti quest’anno (e in passato), racconta una delle tematiche più scottanti e discusse del momento negli Stati Uniti, dove la questione afroamericana sembra non essere stata ancora risolta. Il film inoltre incrocia questo argomento con un’altra categoria che per anni è stata discriminata, come quella delle donne, e che ancora oggi in molti campi (soprattutto quello sociale) è subordinata alla categoria degli uomini. Melfi così prende la via della denuncia sociale (chiara e lampante) adattando per il cinema l’omonimo libro di Margot Lee Shatterly. La struttura fimica è delle più classiche, e quindi più solide: da una parte il lato umano e personale delle tre protagoniste, aliene in un paese segregazionista come il Virginia degli anni ’60, dall’altro il loro rapporto con un mondo che non riesce ancora ad accettare all’emancipazione (femminile e razziale). Se da un lato non manca il sottile (ma presente) velo di critica ad una società statunitense, presente e passata (sono riusciti a mandare un uomo sulla Luna, ma non ancora ada accettare la diversità?), dall’altro il messaggio c’è, ed è forte e chiaro. Forse però un po’ inflazionato, soprattutto in questa edizione degli Oscar. Il film perciò, diretto e scritto in maniera discreta, si trova così ad essere l’ennesimo “urlo” di denuncia, pieno di grandi nomi (Dunst, Costner,Parsons e Ali), ma senza sostanza (soprattutto formale). Il giusto film politico per rispondere “con forza” agli OscarSoWhite.

Una lieta sorpresa invece le performance di Taraji P. Henson, nel ruolo di Katharine, e di Janelle Monàe, nei panni invece di Mary Jackson. Octavia Spencer invece, che interpreta la decisa Dorothy Vauaghan, è all’ennesima conferma del proprio talento. Il trio black emoziona e ci regala tre ottime prove (non a caso il film ha vinto i SAG Awards per il miglior cast).

 

VOTO 6

 

Dati tecnici di Il diritto di contare

TITOLO: Il diritto di contare
USCITA: 8 marzo 2017
REGIA: Theodore Melfi
SCENEGGIATURA: Theodore Melfi e Allison Schroeder
DURATA:127 minuti
GENERE: biografico, drammatico
PAESE: Stati Uniti, 2016
CASA DI PRODUZIONE: Fox
DISTRIBUZIONE (ITALIA): 20th Century Fox
FOTOGRAFIA: Mandy Walker
MUSICHE: Pharrell Williams, Hans Zimmer, Benjamin Wallfisch
MONTAGGIO: Peter Teschner
CAST: Taraji P. Henson, Octavia Spencer, Janelle Monàe, Mahershala Ali, Jim Parsons, Kevin Costner, Kirsten Dunst

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