Ancora BayerNeverlusen
Per la legge dei grandi numeri, i tifosi romanisti speravano di essere i prescelti per interrompere una striscia positiva che dura da ben 42 partite. Un record incredibile, per una squadra eccezionale, in una stagione straordinaria. Il Bayer Leverkusen arriva all’Olimpico fresco della prima Bundesliga ottenuta e un “Mini – triplete” da voler conquistare. Una squadra allenata dal, forse, miglior allenatore al mondo tra la “new generation” (De Rossi, Thiago Motta, Xavi, ecc.…), ovvero l’ex Real Madrid, Xabi Alonso. I dati della squadra tedesca sono impressionanti: possesso palla altissimo, massima velocità e intensità nel recupero palla e individualità di grande talento. La Roma, immischiata in un tour de force atroce da cui dipende il futuro della società, crolla, davanti ai suoi tifosi, perdendo 0 – 2 rendendo difficilissimo, se non impossibile, un’eventuale rimonta in terra tedesca. La partita inizia con un discreto equilibrio, con occasioni importanti e azioni pericolose. Prima il colpo di testa di Lukaku che finisce sulla traversa, poi il goal divorato da Frimpong lanciato, da solo, contro la porta della Roma. Al 28’ arriva il primo goal del match: Karsdorp dopo un ottimo recupero, compie un retropassaggio da horror, regalando la palla agli avversari a difesa sgualcita. Il Leverkusen sale in cattedra, assedia la porta di Svilar fino a trovare il raddoppio nel secondo tempo, al 73’, con un goal capolavoro di Andrich. Tiro da fuori imparabile. Gli ultimi quindici minuti, il Bayern, forte di due reti di vantaggio rallenta rischiando di subire goal. Prima, il grande ex Sardar Azmoun, non riesce a tirare su un’invenzione di Lorenzo Pellegrini poi, al 94’, Tammy Abraham dopo un’uscita sbagliata del portiere Kovar, da solo in area di rigore, porta spalancata e in netto anticipo sui difensori avversari, la manda alta e spegne le speranze giallorosse. Una serata amara, difficile da digerire. Una serata in cui gli errori dei singoli diventano fatali e la stanchezza diventa un secondo avversario da dover affrontare. Gli ospiti, invece, hanno saputo capitalizzare i momenti, hanno sfruttato gli errori e hanno trovato la tanto ambita vendetta rispetto allo scorso anno, avvicinando ancora di più la finale di Dublino. Una gara di ritorno difficile ma da affrontare con la speranza e la voglia di chi, come mister De Rossi, sa che nelle notti europee può accadere di tutto.