Psychoville, serie TV del grottesco
Un nano vendicativo che in passato è stato pornoattore; un clown iroso e cinico che battibecca con bambini che dovrebbe intrattenere alle feste e con un uncino al posto di una mano; una donna pazza che porta sempre con sé un bambolotto, convinta che sia sua figlio; un vecchio cieco che si lava i denti con l’aceto; un serial killer ritardato che ha un rapporto morboso con la madre: Questi sono solo alcuni dei protagonisti di Psychoville, una serie TV a dir poco folle e grottesca.
Questa geniale opera riesce a mescolare comicità e orrore offrendo uno spettacolo credibile, inquietante, fastidioso ed esilarante.
Questa sera fa storcere il naso e fa ridere sonoramente. Situazioni assurde e personaggi sbagliati porteranno avanti la storia anche senza una vera e propria trama da seguire, senza un fine chiaro. Non importa. Quello che accade è così assurdo che lo si accetta passivamente e piacevolmente sorpresi.
Saggiamente gli sceneggiatori non hanno voluto prolungare una serie che ha per natura poche frecce al proprio arco, senza esasperarne quindi la durata: sei episodi da trenta minuti per la prima stagione e per la seconda stagione. Sobri. Giusti.
Serie TV breve e perfettamente funzionante, piccola perla da vedere.
“È meglio fare una fine orrenda che sopportare orrori senza fine.”
Arthur Bloch