Madre e figlio positivi ai test Tbc: Denunciato il Gemelli
di Enrico Ferdinandi
Il contagio al policlinico Gemelli continua, risultato positivo al test per la Tbc questa volta non è un neonato ma una mamma. Suo figlio (risultato positivo ai test Tbc ad agosto) è nato lo scorso luglio proprio in quel reparto di neonatologia dove un’infermiera malata di Tbc dal 2004 ha contaminato centinaia di neonati. La donna si è quindi sottoposta al test ed è risultata positiva, per questo motivo ha presentato denuncia, ad assisterla l’avvocato Luca Petrucci. Questa è la prima iniziativa individuale di denuncia all’autorità giudiziaria, prima d’ora difatti ne è stata sporta solo un’altra, collettiva, da parte del Codacons. Proprio poiché individuale questa denuncia potrebbe portare all’iscrizione sul registro degli indagati di altri soggetti operanti al Gemelli.
Intanto al Gemelli si stanno effettuando delle ricerche per verificare che al Gemelli si stiano adottando le giuste misure di sicurezza volte ad evitare il diffondersi dell’epidemia.
Nella denuncia della madre risultata positiva ai test si può leggere che i controlli preparto erano eseguiti ogni 15 giorni e che lo staff medico e gli altri operatori: “seguivano scrupolosamente il calendario di visite e accertamenti consigliati loro dai sanitari peraltro recandosi sempre presso gli ambulatori del policlinico. A distanza di un mese e due giorni dalla nascita del figlio, venivano contattati da un incaricato (che) chiedeva loro la disponibilità a presentarsi il giorno successivo al reparto di Medicina Preventiva al fine di sottoporre il piccolo all’analisi per la Tbc polmonare”. Il bambino risultò positivo e quindi “si rendeva necessario somministrare al neonato ulteriori accertamenti quali il prelievo di sangue, la radiografia polmonare e il test Mantoux”. Dopo questi accertamenti fu disposta “una profilassi della durata non inferiore a quattro mesi e con visita di controllo”.
Nella denuncia poi sia apprende di come per i genitori sia sconcertante che in un policlinico come il Gemelli si stato possibile far lavorare un infermiera affetta da Tbc senza prendere provvedimenti o effettuare i dovuti controlli periodici volti ad appurare il suo stato di salute.
Si può poi leggere che: “nonostante da parte dei sanitari del policlinico provenissero rassicurazioni circa una non estensione del contagio anche ai genitori” fu consigliato alla donna di sottoporsi comunque al test, al quale è poi risultata positiva: “Anche per questo ulteriore profilo, appare altamente censurabile la condotta del personale sanitario dell’ospedale il quale, evidentemente sottovalutando l’ampiezza del problema, non ha considerato le possibili ripercussioni su tutte le persone possibilmente coinvolte, in special modo le madri dei bambini nati nel reparto di neonatologia”.
Arrivata a questo punto la donna ha quindi sporto la denuncia della quale abbiamo trascritto qualche passaggio. Denuncia rivolta al: “Personale amministrativo e sanitario del policlinico Agostino Gemelli e/o chiunque altro sarà ritenuto responsabile per tutti i fatti sopra narrati per il reato di lesioni colpose e/o per altri reati”.
Nei prossimi giorni è attesa in Procura una prima relazione tecnica dei consulenti volta a stabilire se i responsabili del Gemelli abbiano messo in atto tutte le precauzioni e le terapie idonee per evitare i contagi e la responsabilità da imputare all’infermiera ammalata di Tbc dal 2004.
13 settembre 2011