Food, Wine & Co, coro unanime: “Valorizzare le tipicità italiane”
Si è conclusa ieri la seconda e ultima giornata dell’interessante seminario Food Wine e Co, nel quale si è parlato di specialità culinarie nostrane a trecentosessanta gradi. Gli edifici della Facoltà di Economia dell’Università di Tor Vergata hanno ospitato un numero incredibile di esperti del settore che hanno tentato di delineare una strada per valorizzare i prodotti tipici italiani insieme al territorio del Bel Paese da cui vengono ricavati. Le primizie italiane analizzate durante la giornata di ieri, fortunatamente, non hanno solleticato solo i pensieri dei presenti, ma hanno deliziato anche i loro palati, grazie alle degustazioni proposte. Possono ritenersi soddisfatte Paola Cambria, Giornalista e Sommelier, Simonetta Pattuglia, Professoressa di Marketing e Comunicazione e Isabella Angrisani, Professionista della Comunicazione, ideatrici del riuscitissimo evento.
Nella prima parte della giornata – I nuovi luoghi e non luoghi dell’Eventing eno-gastronomico – gli esperti chiamati in causa hanno calcato la mano sull’importanza, sempre maggiore, di attrarre i consumatori in luoghi altamente stimolanti e familiari, in cui l’aspetto eno-gastronomico si accompagni a un sano intrattenimento e a un’esperienza appagante per tutti e sei i sensi. Il tutto, sempre con un occhio rivolto ai prodotti tipici. In questa direzione sono andati gli interventi di Giovanni Bernabei, Responsabile degli Affari Istituzionali e Rapporti con i Business Partner di Autogrill, la cui azienda è impegnata nella valorizzazione delle tipicità italiane e nell’attenzione al confort dei viaggiatori. Stesso discorso per Daniela Nurzia e Barbara Papa: la prima ha esposto il suo format – Ceneromane – che permette agli stranieri di cenare direttamente nelle abitazioni romane a disposizione per questi eventi di grande scambio e arricchimento culturale; la seconda, invece, Direttore Marketing di Acqua Filette, ha posto l’accento sull’importanza di presentare un prodotto di qualità raccontandolo direttamente ai consumatori, attraverso eventi creati ad hoc. Non fa eccezione Luigi Salerno, Direttore Generale di Gambero Rosso, il quale ha sostenuto la necessità, per l’Italia, di puntare forte sull’eno-gastronomia, attraverso le ormai consolidate fiere e i nuovi canali del Web.
Molto interessante l’intervento di Paola Cambria, dell’agenzia del Demanio, che gestisce il patrimonio immobiliare dello Stato. Lo scopo dell’agenzia è quello di ri-valorizzare gli immobili italiani caduti in disuso attraverso la ri-valutazione del territorio in cui sorge l’immobile e il conseguente recupero di vigneti e oliveti, così da creare percorsi eno-gastronomici di grande impatto emotivo. Emilio Ferracci, proprietario insieme alla madre Anna Dente dell’Osteria di San Cesareo, ha invece criticato la disattenzione degli italiani nei confronti del proprio patrimonio eno-gastronomico. L’esperto ha spiegato come gli chef stranieri vengano in Italia per studiare nelle nostre cucine, tornando nei propri Paesi d’origine con un bagaglio culturale da far invidia a chiunque.
Visionario, rispetto alla tendenza italiana messa in rilievo da Ferracci, il proprietario di Birre del Borgo, Leonardo Di Vincenzo, impegnato nel rendere il più possibile italiano un prodotto come la birra che italiano non è. Di Vincenzo ha infatti palesato la difficoltà, per le Birre Artigianali, di inserirsi nel mercato e nella cultura italiana, ancora fortemente dominati dal vino. La sfida di Birre del Borgo è davvero affascinante: diffondere il verbo per cui la birra va gustata e pensata, non ingollata.Vista la degustazione offerta alla fine del seminario, è probabile che Di Vincenzo e la sua azienda riescano presto a raggiungere l’obiettivo. Del vino ha parlato Vittoria Cisonno, Direttore Generale del Movimento del Turismo del Vino in Puglia, i cui sforzi sono dedicati all’avvicinamento del consumatore alle cantine, per fare in modo che tutti possano conoscere la genuinità e la storia del prodotto che amano bere. Decisamente attenta alle tipicità italiane è Barbara Guerra, Ideatrice de Le strade della mozzarella, evento in cui grandi chef sperimentano e si confrontano sulla Mozzarella Dop Campana, per valorizzare il prodotto e i suoi territori d’origine.
Interessante anche le esperienze proposte da Luigi Toscano e da Gino Zagari, in cui il mondo eno-gastronomico incontra quello del cinema. Il primo, Manager di Cinecittà Parchi, ha parlato degli innumerevoli eventi organizzati nel cuore di Cinecittà, che oggi accoglie percorsi culinari caratterizzati da prodotti a chilometro zero, genuini e di qualità. Zagari, invece, Segretario Generale ANEM, ha rivelato le nuove tendenze delle sale cinematografiche, pronte ad abbracciare la cultura eno-gastronomica per offrire agli spettatori esperienze sempre più vive e soddisfacenti. Il cinema sarà sempre di più uno spazio di aggregazione.
La giornata si è conclusa con altri due esempi virtuosi, quello di Paola Mitrano, Ideatrice dell’evento Sapori di Mare e quello di Emanuela Napoli, Consulente Marketing Oli di Oliva. La Mitrano ha esposto l’evento realizzato a Sperlonga, volto a valorizzare il pesce azzurro, grazie a un percorso gastronomico che esalti le tradizioni italiche sconosciute e anche i prodotti dell’entroterra locale. La Dottoressa Napoli, invece, ha rimarcato la necessità di coinvolgere i consumatori in esperienze indimenticabili, e purtroppo ha sottolineato come nel caso dell’olio, molti marchi italiani siano finiti in mano agli spagnoli. Il motivo? Semplice, il made in Italy è ricercato in tutto il mondo. Cosa cerchiamo, invece, noi italiani?
Giacomo Di Valerio
16 novembre 2013